MONZA. IL PARTITO DEL MATTONE HA INIZIATO LA
CAMPAGNA ELETTORALE.
Solitamente le elezioni comunali la destra fascio-leghista e
mafiosa le vince sfruttando tre filoni di gestione della “res-publica”. Tasse,
urbanistica e sicurezza (intesa in senso sicuritario) non nel senso della
protezione sociale. Così nel 2017 la destra monzese cavalcò il “malcontento”
sulla presenza degli immigrati in via Asiago, nel quartiere di San Rocco
riuscendo nello storico risultato, dopo 70 anni di vincere le elezioni anche
nel quartiere definito “rosso” per antonomasia. Impresa storica perché gli
appartamenti in cui venivano stipati i migranti erano affittati da una società
che li concesse ad una cooperativa sociale che aveva l’appalto
dell’accoglienza; il patron della cooperativa era grande elettore proprio
dell’attuale sindaco. Quindi i cittadini di San Rocco, spalleggiati strumentalmente
da fascisti e dai leghisti, attaccavano la giunta Scanagatti; così i loro
mentori, di giorno facevano le manifestazioni anti immigrati e di notte si
prendevano i soldi dello Stato per l’accoglienza.
Nella primavera del 2022 a Monza si voterà per il nuovo
consiglio comunale e relativo sindaco. Dalle recenti discussioni emerse nell’assise
comunale sul PGT e le sue varianti, la destra monzese ha fatto proprie le aspettative
cementificatorie dei costruttori monzesi e non. Un nuovo tormentone elettorale attorno
al quale aggregare le associazioni imprenditoriali di categoria. Un esplicito
quanto gigantesco voto di scambio fra cementificazione della città e consenso
elettorale. A tale scopo sono iniziate nelle Consulte cittadine le schermaglie
con i vari comitati di cittadini (vedasi comunicato stampa del Coordinamento
Comitati cittadini del 12 febbraio 2021) che leggendo carte e delibere vedono
prendere forma il progetto devastante voluto da Allevi e dai manager del
mattone. Quindi dalla vicenda dell’ex cotonificio Scotti, ai grattaceli a San
Fruttuoso alla vicenda di Asfalti Brianza, per citarne solo alcune, si capisce
quale siano le alleanze politiche ed economiche che sindaco, Lega, FdI,
succedanei e lacché di varia natura, intendono attivare per continuare a
governare la città dal 2022 all 2027. Cinque anni per finire il lavoro; per compiere
il cosiddetto “sacco della città”.
Scomodarsi nello spiegare la scarsa lungimiranza di questi
amministratori è tempo perso, quando verifichi che piccoli costruttori, con
concessioni ad edificare per due piani, vendono appartamenti in condomini che propagandano
invece di quattro piani. Ed è talmente sfacciata l’azione di questi
“imprenditori” che non aspettano nemmeno l’attuazione delle varianti ma come, i
venditori di pentole (massimo rispetto) si lanciano nel business. Tanto però è bastato
per convincere i giudici del TAR Lombardia a bloccare la legge regionale sulla cosiddetta
“rigenerazione urbana”.
Così per incanto in alcuni quartieri, qui trattiamo la
situazione di San Fruttuoso, esplode la partecipazione alla vita delle Consulte
di Quartiere. Un fatto sicuramente positivo, ma con risvolti inquietanti. Così
scopri che questa insorgente volontà partecipativa anima soggetti legati
proprio al mondo dell’edilizia che fanno da gruppo di tallonamento per anonimi
cercatori di gloria nel campo dello sport e del “burraco”. Dal 2018 la Consulta
del Quartiere San Fruttuoso ha puntualizzato in verbali dei suoi lavori, oppure
in lettere aperte all’amministrazione, le priorità del quartiere che non hanno
mai trovato risposta (centro civico, biblioteca, ambulatorio sanitario e una
piazza). Recentemente è emersa la necessità, sollevata da alcune società
sportive, di avere anche un nuovo “impianto sportivo comunale”. Pur non essendo
una indicazione assunta dalla Consulta, e certamente condivisa da molti, per
magia sbucano soldi e i terreni su cui costruire, Centro Civico e palazzetto
comunale.
Così la corte dei miracoli, che ruota attorno all’assessorato
allo sport Arbizzoni (tutor del gruppo di nazisti di “lealtà e azione”) e a
quello dell’urbanistica Sassoli, ha trovato risorse economiche e territoriali
per soddisfare l’allegra congrega dei destrossi di quartiere; oggi gruppo di
pressione, domani fanclub elettorale. Tutte le priorità dell’organismo comunale
deputato, la Consulta di quartiere, sono finite in coda o nei cestini; vi
domanderete perché? Perché molto casualmente le aree su cui dovrebbe sorgere il
palazzetto dello sport e il centro civico sono contigue ai terreni su cui
Allevi e soci vogliono permettere la costruzione di ulteriore edilizia
residenziale ad alta quota, con anche grattacieli. Del resto, tutti lo sanno
che Monza da decenni vuole la sua “Défense” e
i suoi “boschi verticali”. Ma il caso vuole che la Consulta, in precisi
pronunciamenti nel 2020, abbia manifestato profondi dubbi e perplessità sulla
“colata di cemento” del “progetto Ticino” chiedendo chiarimenti e un confronto
coi cittadini, mai avviati dall’amministrazione. In compenso la Coordinatrice
della Consulta Giustina D’Addario è stata oggetto di minacce via Facebook e
continui atti di stalkeraggio da parte di esponenti nuovi iscritti alla
Consulta. Poco sono valse le distanze prese dall’assessore alla partita
Arbizzoni dagli ultras del cemento a San Fruttuoso. Appare sin troppo evidente
il tentativo in atto di delegittimare la Coordinatrice dell’attuale Consulta
per averne una docile ai voleri della banda del mattone.
Per
questo sorge spontaneo il sospetto sul cosiddetto “voto di scambio” dove alla
carota del centro sportivo corrisponde il bastone della colata di cemento in
una zona già congestionata e anche ambientalmente compromessa. Per anni i
cittadini di San Fruttuoso e Triante si sono battuti per avere il tunnel sotto
viale Lombardia allo scopo di ridurre traffico e l’inquinamento. Tutto sarebbe
inutile se passeranno questi progetti che prevedono circa 300 nuovi
appartamenti e quello che questo comporta. Dunque, Immobiliaristi e palazzinari,
spalleggiati dall’amministrazione Allevi sono in movimento, utilizzando la
greppia delle associazioni sportive nella quale poi andare a brucare consenso
elettorale.
Ma
potrebbe esserci anche dell’altro viste, le ultime dichiarazioni di
un’autorevole Magistrato della DDA di Milano, visto che Monza e Brianza sul
versante della gestione del territorio hanno fatto scuola in tutta la regione e
in Italia: https://www.wordnews.it/seregno-i-grandi-immobiliaristi-fanno-affari-con-la-ndrangheta-perche-conviene?fbclid=IwAR2PUQYjfbFA0f1h-2svH_UBiMO5qYjKXAXWF5fFxTSSbtCmZZ7eFvLbeqA
Admin,
23 febbraio 2021